La forte discesa (complice i dati negativi trimestrali) sembra non arrestarsi facendo così ricordare i tempi bui del 2014.
In questo scenario profondamente ribassista è necessario che il titolo editoriale si mantenga oltre quota 1.40 euro per evitare ulteriori scivoloni che potrebbero proiettare i corsi anche fino a quota 1.351 e 1.281 euro.
Nel breve periodo primo timido segnale di ripresa oltre quota 1.66 euro in chiusura e con tenuta settimanale.
Nel medio termine la situazione potrebbe migliorare solo con una prolungata risalita oltre quota 2.0 euro.
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