Il CME Group (NASDAQ:CME) dovrebbe lanciare gli scambi di future Bitcoin quest’anno in un clima di aspri dibattiti - non diversi da quelli sulla posizione e il valore della valuta digitale stessa - con gli investitori che si preparano ad un’impennata dell’attività da parte degli investitori istituzionali che potrebbe arrivare a 10 miliardi di dollari.
A fine ottobre, il presidente ed amministratore delegato di CME Group Terry Duffy ha annunciato l’intenzione di lanciare i future Bitcoin prima dell’inizio del 2018 in quella che, ha spiegato, sarebbe una risposta all’ “aumento dell’interesse dei clienti nel mercato delle criptovalute in evoluzione”.
Sebbene abbia superato il livello di riferimento di 9.000 dollari questo fine settimana (o forse proprio per via dell’impennata incredibilmente veloce), il Bitcoin ha ancora dei detrattori, come l’Amministratore Delegato di JP Morgan Jamie Dimon che lo ha definito una “truffa” ed alcuni esperti preoccupati che il suo prezzo alle stelle abbia tutto l’aspetto di essere una bolla speculativa. La valuta digitale è schizzata alle stelle del 906% negli scambi volatili di quest’anno, con tre diverse correzioni di oltre il 25% che hanno tutte portato ad impennate successive. Ai prezzi attuali, il Bitcoin ha una capitalizzazione di mercato totale pari a circa 162 miliardi di dollari.
Duffy del CME sottolinea che la sua intenzione non è quella di controllare la volatilità del mercato ma di gestire il rischio offrendo un modo per essere corti sulla criptovaluta.
“Non sto cercando di limitare la volatilità del Bitcoin. Ma quello che voglio è offrire un posto dove gli altri possano disporre di questo rischio”, ha riferito Duffy alla CNBC in un’intervista a metà novembre.
“Oggi non si può essere corti sul Bitcoin. Quindi c’è un solo modo: o comprarlo o venderlo a qualcun altro. Allora si crea un mercato bilaterale, penso che sia sempre molto più efficiente”, ha spiegato.
Le posizioni corte sono di solito considerate un modo per bilanciare le forze del mercato, consentendo agli investitori di scommettere su guadagni o ribassi. Per capire le corte, un investitore semplicemente “prende in prestito” l’asset ad un dato prezzo e lo vende in cambio di contanti. Se il prezzo scende, riacquista l’asset e lo restituisce, intascando la differenza. Le posizioni corte permettono inoltre alle agenzie di trading di adottare strategie di mercato neutrale, che danno l’opportunità di chiudere ogni giornata di scambi in pari.